La vasca di prima pioggia del depuratore a Sesto San Giovanni

Le informazioni qui riassunte emergono da un incontro del RAB con l’ingegner Davide Chiuch, direttore engineering di Gruppo CAP, tenutosi a novembre 2022.

Che cos’è una vasca di prima pioggia

Per raccontare la funzione della vasca, occorre prima brevemente presentare il funzionamento della rete fognaria di Sesto San Giovanni. A Sesto la rete fognaria è mista; nella fognatura ci sono acque reflue, sia civili che industriali autorizzate, e acque meteoriche cioè acque di pioggia. Il regolamento regionale dice che si possono realizzare sull’asta fognaria degli sfioratori: ciò significa che, in particolari condizioni, ad esempio piogge molto intense, il gestore può fare in modo che una parte dell’acqua venga scaricata direttamente in fiume o in roggia (“sfiorata”), così che all’impianto di depurazione non arrivi tutta la portata dell’acqua che ne comprometterebbe il funzionamento. Il regolamento regionale precisa che è possibile “sfiorare” nel corpo idrico superficiale solo le acque meno cariche, quelle che hanno meno “solidi sospesi”, quindi quelle meno sporche. Le acque di prima pioggia sono acque “cariche”: non si possono scaricare nel fiume perché si creerebbe un danno ambientale. Occorre quindi stoccarle per poterle prima trattare. Questa è la funzione che assolve la vasca di prima pioggia che si andrà a realizzare davanti all’impianto: accumula quei volumi di acqua che non possono essere scaricati direttamente nel Lambro, ma che prima devono essere trattati.

Differenza tra vasca di prima pioggia e vasca di laminazione o volano
La realizzazione di vasche di laminazione è connessa al tema del dissesto idrogeologico di un territorio, a fenomeni di consumo di suolo e impermeabilizzazione del suolo. La vasca di laminazione ha l’obiettivo di evitare allagamenti da esondazione. L’intera area metropolitana di Milano deve fare i conti con questi elementi molto critici. La Regione Lombardia ha approvato una legge sull’invarianza idraulica che stabilisce che oggi chiunque realizzi un intervento di urbanizzazione (una nuova costruzione, un parcheggio, un edificio ecc…) si deve impegnare a garantire che si mantenga intatta la capacità dell’area di assorbire l’acqua. In buona sostanza, chi usa il suolo rendendolo impermeabile (ad esempio asfaltando o coprendolo con un edificio) dovrà garantire delle zone di assorbimento, dei pozzi perdenti, dei drenaggi, o altre soluzioni in grado di assorbire l’acqua. Le vasche di prima pioggia invece hanno una funzione qualitativa, non quantitativa, servono cioè a raccogliere acque potenzialmente dannose se rilasciate direttamente in ambiente (nel fiume Lambro, nel caso di Sesto), per inviarle in un secondo momento alla depurazione. Queste due tipologie di vasche hanno quindi funzioni molto diverse tra loro.

Caratteristiche e dimensioni della vasca di prima pioggia in testa all’impianto di Sesto Sn Giovanni
Quella che sarà realizzata è una vasca interrata. La scelta del sito è obbligata perché la vasca deve essere il più vicino possibile all’impianto di depurazione. La vasca potrà contenere fino a 12.000 m3 di acqua. La prima ipotesi progettuale prevedeva una vasca con una capacità di 20.000 m3; si trattava di un pre-dimensionamento. Nelle fasi successive di elaborazione del progetto, si è riusciti a fare un calcolo esatto della concentrazione di solidi sospesi che si avranno nell’acqua che deve essere raccolta nella vasca e di conseguenza è stato possibile procedere a definire in maniera più precisa le dimensioni della vasca.

Tempi e cantiere
Oggi si sta redigendo il progetto preliminare. Tra il 2023 – 2024 si procederà al progetto esecutivo e alla gara d’appalto. I lavori cominceranno nel 2024 e si concluderanno nel 2026. Sarà un cantiere importante perché si dovranno rifare i collettori di fognatura che arrivano all’impianto di depurazione, in via Manin; si tratta di collettori di grandi dimensioni, a profondità importanti. I tempi di realizzazione sono lunghi ma sono assolutamente necessari.

La superficie della vasca
La vasca è interrata, ma dovrà essere accessibile e ispezionabile. Una parte dovrà essere carrabile. Si tratterà comunque di un’area utilizzabile dai cittadini; funzioni e conseguenti attrezzature sono ancora in fase di progettazione. Il RAB ribadisce l’importanza di nuove piantumazioni nel territorio di Sesto San Giovanni e in particolare di Cascina Gatti.

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Segnalazioni odori area adiacenti all’impianto.

La risposta di Gruppo Cap e Zero C

 
in riferimento alle segnalazioni di odori nelle aree adiacenti all’impianto, si tratta di un fenomeno temporaneo legato alla particolare fase di cantiere. In queste settimane, infatti,  sono entrate nel vivo alcune attività che sono propedeutiche alla conclusione dei lavori sulla linea FORSU (trattamento biologico dell’umido da raccolta differenziata per produrre biometano) di Biopiattaforma. Si tratta di interventi di svuotamento delle fosse dai carichi usati in collaudo e di altri interventi su opere civili e macchinari funzionali alla completa messa a regime dell’impianto di biometano. Una fase inevitabile ma assolutamente temporanea e che non purtroppo escludiamo possa arrecare alcuni disagi ai cittadini che avvertono odori in particolare in alcune ore del giorno e di cui ci scusiamo.
Abbiamo intrapreso alcune azioni per minimizzare in questo periodo transitorio i possibili disagi:
 
  • La nebulizzazione attraverso appositi cannoni di soluzione deodorizzante enzimatica nel capannone pretrattamenti
  • L’ottimizzazione del funzionamento dell’impianto di trattamento aria e l’installazione del nuovo presidio di trattamento aria, tecnologia biofiltro con pretrattamento scrubber,  che è in fase di messa in esercizio come da autorizzazione e correttamente funzionante con tutti i monitoraggi previsti.
Si tratta, come detto,  di una situazione provvisoria e che cesserà al momento della messa in marcia definitiva dell’impianto prevista nel mese di giugno. I trattamenti previsti potranno in questo periodo mitigare i disagi che, è bene ribadirlo, per quanto fastidiosi sono legati solo ad aspetti odorigeni e non hanno assolutamente un impatto sulla salute dei cittadini. L’odore, infatti, in questo caso non è assolutamente legato all’emissione di sostanze nocive o pericolose.

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